sabato 24 aprile 2010

Il 25 aprile è la Festa della Liberazione

Giriamo qui un commento che arriva da un lettore:

[...] è il 25 aprile: 4 gatti si ritroveranno a dire quella e sempre quella davanti a qualche monumento. Personalmente sono profondamente grato a tutti quelli che hanno combattuto ed hanno anche perso la vita per darci l'Italia che ora abbiamo. Mi sembra però inutile continuare a ricordare una manifestazione che non interessa più a nessuno. Se il 25 aprile conta quanto la fine delle guerre puniche possiamo, secondo me, abolire le manifestazioni e fare un giorno di ferie l'ultimo venerdì di aprile (di domenica non perdiamo neppure un giorno di lavoro).

Come vedete, il ricordo della Resistenza é sempre motivo di prese di posizione controverse. Anche a Morsano.
L'8 settembre 1943 vien da chiedersi cosa avremmo fatto noi personalmente... L'onore o la libertá? Rimanere prigionieri dei tedeschi fino a fine della guerra? Arruolarsi con la Repubblica Sociale? Darsi alla macchia con i partigiani comunisti? Con i partigiani liberal-cattolici? Lavorare per la Todt? Sabotare? Collaborare? Fare le spie, fare il doppio gioco? Assecondare? Caldeggiare l'unione alla Jugoslavia socialista di Tito o sperare in una patria libera ed indipendente? Patria socialista o allineata con l'Ovest? Fermare i titini a tutti i costi, anche a costo di dialogare con le milizie dell'RSI o l'identitá partigiana sopra tutto e tutti? Continuare dopo la guerra sotto le spoglie di Gladio o questo sarebbe un tradimento dell'ideale della Resistenza?
Ognuno ha la sua visione del mondo di oggi. Peró proiettarsi nel 1943/44/45 e vedersi in quegli anni forse semplificherebbe quello che veramente ognuno sente dentro sulla ricorrenza del 25 Aprile...

39 commenti:

Anonimo ha detto...

si giura una sola volta! Se s'era giurata fedeltá al re, non si poteva giurare fedeltá a Hitler!

Anonimo ha detto...

Che senso ha discutere ora su cosa avremmo fatto 70 anni fa?
E che senso ha condannare chi ha fatto delle scelte che ora sappiamo essere sbagliate?
E' molto probabile che anche noi ora stiamo prendendo alcune decisioni che tra qualche anno risulteranno senz'altro sbagliate.

testimonianza scritta ha detto...

Il racconto di "Minuti": da prigioniero dei tedeschi a soldato della RSI. "Io rimasi nel campo fino al luglio del 1944 quando tornai in Italia per curarmi la bronchite polmonare e la
pleurite della quale mi ammalai durante la prigionia. Ritornai in Italia tramite la Croce Rossa, principalmente perché i
miei due compaesani che si erano arruolati nella divisione MONTEROSA (Franco Cecconi e Aurelio Specogna), riuscirono
a farmi uscire dal campo. Io fui costretto ad aderire alla RSI al campo di prigionia dove una dottoressa profuga
francese mi fece capire che i 750 ml di acqua che avevo nei polmoni nessuno me li avrebbe tolti se fossi rimasto indifferente
alle richieste di arruolamento dei fascisti. Fu comunque a Milano che aderii ufficialmente…dove insomma firmai
qualcosa. Anche Franco aderì per paura: suo zio era morto in campo di prigionia in Germania e lui non voleva fare
la stessa fine. In pratica io stavo scappando dall’ospedale tedesco di, credo, Arterlager. I tedeschi volevano aspettare
alcune settimane prima di trasferire tutti i pazienti in Italia. Io stavo malissimo ed era necessaria un’operazione urgente,
per questo Aurelio, Franco e due sottufficiali italiani mi aiutarono a scappare dall’ospedale, salvandomi così la vita.
I documenti me li preparò il comando italiano che aggiunse anche 50 pacchetti di sigarette come premio di arruolamento."

testimonianza scritta ha detto...

[...] Per quel che riguarda invece il mio periodo attivo nella MONTEROSA, devo dire che spesi più tempo tra un
ospedale e l’altro che in servizio. Fui infatti dimesso definitivamente dall’ospedale di Milano solo il 20 maggio 1945.
Quando non ricoverato, ero addetto ai servizi logistici e conducevo un mulo; trasportavo munizioni e viveri, prevalentemente
nella zona di Sestri Levante. Il servizio era essenzialmente rastrellamento contro le bande di partigiani. Ed io avevo
mio fratello che era partigiano! Il mio tenente era un veterinario e comandava le salmerie, graduati non ce n’erano.
Io ed un commilitone di Corgnolo, Pietro Petrucco, eravamo i due più anziani: lui era addetto ai foraggi ed io portavo
in linea viveri e munizionamento.
[...]In ospedale [a Milano] ero libero di muovermi ed alcuni di noi avevano anche il permesso di uscire. Il 25 aprile arrivò la
notizia che Mussolini era stato ucciso ed il 27 io uscii per le strade di Milano. Vedevo molta gente in giro e tutti che correvano verso piazzale Loreto. Io ed alcuni commilitoni arrivammo nel piazzale e vedemmo Mussolini, la Petacci e altri
gerarchi fascisti appesi a testa in giù. Noi eravamo in divisa, avevamo tolto ogni distintivo, nessuno ti diceva nulla, bastava
non avere armi. Di quei giorni ricordo che c’erano partigiani ovunque. Per conto nostro aiutavamo nelle pulizie in
ospedale e per questo avevamo in premio di poter uscire. Di piazzale Loreto sapemmo ascoltando la radio. Nei giorni
seguenti mi chiamarono per farmi qualche domanda su cosa avevo fatto e dove ero stato impiegato durante il servizio
nella MONTEROSA. Accertato che non c’entravo niente con le atrocità che erano avvenute durante la guerra civile mi lasciarono andare.

testimonianza scritta ha detto...

Pagine tratte dal libro "un paese e i suoi alpini" di Morsano di Strada. Interessante vedere come Minuti dovette arruolarsi, il fatto che suo fratello fosse partigiano e come capitó a piazzale Loreto quando Mussolini fu esposto. Pagine di Storia con morsanesi testimoni in prima persona.

Anonimo ha detto...

Credo che immedesimarsi in una scelta ha senso percheà adesso sappiamo cosa sarebbe successo se il comunismo cosi come concetpito allàepoca avesse vinto. Saremmo finiti sotto la Jugoslavia e saremmo un paese del terzo mondo. Se avessero vinto i tedeschi saremmo una colonia cosacca con problemi etnici terribili. Eà andata bene cosi. E si, grazie agli Americani perche' fosse stato per gli inglesi avrebbero ceduto Trieste alla Jugo senza troppi problemi.

Viaggio sul filo della memoria ha detto...

La testimonianza di un partigiano castionese. Per non dimenticare.

Anonimo ha detto...

La festa della republica eà il 2 giugno non il 25 aprile. Qualcuno informi i blogger della zona.

Roberto Romanese ha detto...

Esatto, quella di oggi è stata la Festa della Liberazione, in cui gli alleati hanno sacrificato la vita di molti uomini per noi ma in cui i partigiani hanno svolto la loro parte (a volte, come capita in guerra, anche lasciando dei ricordi negativi).

Va comunque ricordato che i Partigiani non sono sinonimo di Comunisti, Porzus ne è la tragica dimostrazione. Dobbiamo ricordare infatti che abbiamo avuto 3 presidenti della Repubblica che hanno militato in formazioni partigiane:
Pertini: Socialista;
Ciampi: Partito d'Azione;
Scalfaro: Democratico Cristiano;
che in comune, oltre al coraggio di rischiare la vita in tempi in cui molti hanno chinato il capo, hanno principalmente l'attaccamento alla libertà e all'Italia.

Ma i revisionisti nostrani non si preoccupino, oggi abbiamo assistito ad un altro segno dei tempi: niente Bella Ciao, purtroppo un canto di tutti i partigiani è diventato (anche a causa di qualche appropriazione indebita di frange estreme della Sinistra) un inno sovversivo comunque, se proprio dobbiamo specificare, era in "fischia il vento" che si auspicava l'arrivo del sol dell'avvenir. Insomma, vuoi per il fatto che la banda si è rinnovata nel direttivo, vuoi per il fatto che quel canto non piace al direttore (e qui verrà fuori che non era stato preparato e quant'altro), vuoi per il fatto che la richiesta di eseguire il brano, in omaggio ai pochi partigiani superstiti, fatta dal Sindaco direttamente al Presidente della Banda doveva essere, probabilmente, messa per iscritto, abbiamo detto ciao a "Bella Ciao".

Alla fine quella odierna è stata una riedizione, in minore, del 4 novembre con canti risalenti alla prima guerra mondiale, un arguto partecipante ha chiesto se l'anno prossimo assisteremo all'esecuzione del (peraltro bellissimo) Va pensiero.

Cordialità

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Anche quando c'era Licinio Ionico, ex partigiano comunista, a presiedere la Banda di Castions, “Bella Ciao” non fu mai nel repertorio.
Le parti vanno preparate per tempo, non si può improvvisare. La richiesta non doveva essere fatta per iscritto, semmai doveva avvenire con qualche settimana di anticipo per poter procurare gli spartiti e poterli preparare. Affermare che maestro e direttivo della banda facciano ostruzionismo é un'affermazione forte. Ma ognuno ha le sue opinioni.
Sulla questione delle "musiche della Prima Guerra mondiale, immagino ci si riferisca alle note della "Leggenda del Piave". Questo pezzo é il pezzo ufficiale richiesto dal protocollo delle cerimonie civili quando si depongono corone. Inno d'Italia all'alza bandiera, “Piave” alla deposizione di corone. Altro non e' previsto.
Quello che la Banda di Castions e le bande italiane suonano al di fuori dell’ambito ufficiale della cerimonia e' a discrezione della banda stessa, ma durante le cerimonie si deve suonare Inno d'Italia e Piave e basta.
“Bella Ciao” poteva quindi essere suonata solo dopo che la cerimonia ufficiale era finita.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace, ma vedo che anche qui la retorica non manca. Sarebbe opportuno stuadiare di più la storia. Solo la conoscenza rende libero il pensiero.

Pamela ha detto...

Scusate, ma se avessero suonato bella ciao sarebbero stati RIDICOLI.
Non facciamo scadere una importante festa nazionale in PAGLIACCIATE.
Siamo nel 2010, abbiamo due opzioni: o la lasciamo, come sopra descritto, morire ai 4 gatti nostalgici, oppure prendiamo il coraggio tra le mani e la rinnoviamo di significato.

La liberazione oggi non deve avere nessun altro significato se non LA RINASCITA di una nazione che per un motivo o per l'altro era MORTA sotto le bombe.
CERCHIAMO DI NON FARE SEMPRE I BAMBINI, e cresciamo nei nostri ideali!!

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Revisionismo? Ce n'è ovunque! In camicia nera naturalmente ma anche in camicia rossa. Non hanno fatto luce neppure su Porzus visto che a sinistra si continua a dire che non fu un'azione i cui mandanti erano nel PCI. Ovviamente fu un'azione individuale di Giacca (che fini i suoi giorni con pensione italiana in Jugoslavia). Un po' come Primo Greganti che prese tangenti non per il PCI ma per se. Incredibile come ci siano sempre tante individualità in certi circoli. Ma gli individualisti non erano a destra?

Anonimo ha detto...

Eccoci qua. Tipici confronti da 25 aprile. Bravi bravi. Andate a lavorare che è meglio!

Anonimo ha detto...

Per me Bella Ciao si poteva suonare ma come dice l'intervento dell'anonimo sopra, solo dopo che la cerimonia ufficiale era finita. Un omaggio ai partigiani non fa male a nessuno. A proposito, i partigiani della Osoppo in che inno si riconoscono? Bella Ciao o in altro? La domanda è importante perchè di partigiani ce ne sono stati da entrambe le parti.

Porzus ha detto...

La storia di Porzus

La storia degli ultimi tempi di guerra ha detto...

La X Mas si macchio di efferatezze ma difese anche i confini contro le truppe di Tito e l'indifferenza dei tedeschi che si stavano ritirando. Questo è controverso perchè nessuno ne parla e in Italia, a parte il Friuli, di Porzus nessuno sa niente. Il partigiano in Toscana, in Liguria, in Piemonte, in Emilia ha quel romanticismo rosso che tanto piace e viene celebrato. Da noi si trattava di fermare Tito almeno quanto di cacciare i fascisti e tedeschi. Le cose sono molto meno romantiche. Per questo in Friuli Venezia Giulia, foibe, occupazione titina di trieste (45 giorni di sangue), progetti di annettere il Friuli fino al Tagliamento nella Jugoslavia e via dicendo sono elementi che rendono la questione molto più amara.

Anonimo ha detto...

Non è affatto vero che tutti i partigiani comunisti patteggiassero per l'annessione del Friuli alla Jugoslavia.

Anonimo ha detto...

Si fa più dietrologia di quella che serve. Il 25 Aprile è la festa di tutti coloro che credono nella libertà e nella democrazia. Tutti dovrebbero celebrare il 25 Aprile con o senza Bella Ciao.

Anonimo ha detto...

E...RAGAZZI, OGGI RICOMINCIO A RESPIRARE ARIA PURA PERCHE' FINALMENTE E' RIAPPARSO IL FENOMENO TOGATO CHE CI INSEGNA COSA E' GIUSTO E COSA E' SBAGLIATO, COME DOBBIAMO PENSARE.... SENZA DI LEI SAREBBE DURA......CIAO

tanti ripararono in jugoslavia ha detto...

quando cominciamo a raccontare ai nostri figli che i comunisti subito dopo la fine della seconda guerra mondiale nella sola Emilia Romagna hanno amazzato più persone di quante ne abbia ammazzate il governo fascista fin dalla sua ascesa(al netto della maledettamente inevitabile guerra voluta da quel pazzo di Hitler).La vittoria e la liberazione avvenuta, li legittimava a compiere diverse efferatezze anche per chiudere conti in sospeso personali.Capisco infine che nell' immediato dopoguerra dire di essere stato un partigiano facesse "curriculum" per una veloce carriera in politica ma accostare anche solo per una citazione il presidente Pertini a Scalfaro e Ciampi mi sembra troppo. Onore anche a chi si è battuto per riabilitare gli italiani dalla offesa di traditori ( ai loro padri nella prima guerra mondiale accadde la stessa sorte dopo che l'Italia ebbe dichiarato guerra all'Austria Ungheria)ed onore a chi rischiò la propria vita per la libertà.E' clamorosamente evidente che in chi ha trucidato altri fratelli partigiani non albergava il valore assoluto della libertà, ma l'ideologia fanatica del comunismo!Per questi assassini solo disprezzo sociale e pietà cristiana!

Anonimo ha detto...
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La calma ha detto...

Vorrei controbattere la storia di Bella Ciao. Il Canto del Partigiano fa parte del repertorio ed ha sempre fatto parte del repertorio della banda. Non è considerato un canto di ispirazione politica bensì un inno del partigiano (come dice il titolo). Bella ciao è il titolo "colloquiale", si chiama inno del partigiano. Non fate polemica che vi avvelenate ilò sangue per niente.

Anonimo ha detto...
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Pamela ha detto...

Nessuno parla di una "amoralità" di bella ciao.
Ma è ormai ora di voltare pagina e ricominciare.
Ieri parlavo con un ex componente della banda, che mi ha confermato che la canzone in oggetto non è mai stata in repertorio.
L'invito, per chi vuole accoglierlo, è semplicemnte di smettere di guardare a una festa per quello che è stato, ma cominciare a rivalutarla come ESEMPIO NELLA PROPRIA VITA.

Perchè nel 2010 continuare, giustamente, con polemiche.
Perchè richiedere canzoni che possono dare adito a polemiche.
Perchè restare attaccati alle vecchie polemiche.

BASTA.
Il 25 aprile può essere un momento per dormire ascoltando vecchie canzoni oppure per risvegliare un senso di sacrificio ormai sopito.
Si deve scegliere.
E io credo che sia proprio da una musica che si debba iniziare a cambiare.
Chi va alle manifestazioni solo per sterile memoria senza capirle il senso profondo è meglio stia a casa, ad ascoltarsi le canzoni che piacciono a lui

Valerio Borghese ha detto...

I comunisti in Italia si sono impossessati di "bella ciao" come se quella canzone non rappresentasse anche partigiani provenienti da altre aree politiche, si sono impossessati della bandiera della pace come se quest' ultima non fosse un valore condiviso da chiunque ha un pò di senno, ma dimenticano i milioni di morti e la devastante miseria prodotta in ogni angolo del pianeta dove stanno al governo (nella migliore delle ipotesi azzerano completamente i diritti umani).Da decenni, ed in particolare attraverso la scuola cercano di " pilotare" le giovani menti in formazione, verso questa ideologia sventolando demagogicamente principi di libertà, equità e democrazia che per primi hanno calpestato. Credo fermamente nella buona fede di coloro i quali sacrificarono la loro vita in quegli anni, ma per chi ancora oggi li strumentalizza per fare della bieca politica spicciola ho solo una definizione appropriata: COMUNISTA!!!!

Roberto Romanese ha detto...

Caro il nostro timidone, conosco la storia e non le procedure delle celebrazioni, comunque dov'è finita la regola che stabiliva che quando si citano persone ci si deve firmare?

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

Riemergendo da problemi di connessione ad internet ora ci siamo. Cancelliamo i commenti anonimi che menzionano nomi. Sono le regole ragazzuoli.

Censurato da amministratori ha detto...
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Censurato da amministratori blog ha detto...

XXXXXXX vai a lavorare invece di perdere tempo a scrivere qua...ci sono molte cose utili che potresti fare per la comunità di Castions visto che sei stipendiato per farlo!!!

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

I racconti li lasciamo perchè non contengono nessun insulto o provocazione. Ma quanto si è scatenata la gente in questo fine settimana!

Anonimo ha detto...

A Palmanova è stato il sindaco a chiedere alla banda cittadina di non eseguire Bella Ciao. Paese che vai, usanza che trovi.

Yayo ha detto...

Una nota per Pamela, anche noi abbiamo chiesto ad ex suonatori della banda e ci hanno confermato che in effetti il Canto del Partigiano è sempre stato in repertorio. Credo che però si chiami "Bella Ciao" ma nello spartito della banda di castions si chiamasse "Canto del Partigiano". L'anonimo sopra si sbaglia sul titolo ma la sostanza è che il canto c'è sempre stato.

« Una mattina mi son svegliato,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l'invasor.

O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.

E seppellire (Mi porterai) lassù in (sulla) montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire (Mi porterai) lassù in (sulla) montagna
sotto l'ombra di un bel fior.

E (Tutte) le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E (Tutte) le genti che passeranno
Mi diranno «Che bel fior!»

«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!» »

rossa primavera ha detto...

Fischia il vento, infuria la bufera,
scarpe rotte eppur bisogna andar,
a conquistare la rossa primavera
dove sorge il sol dell'avvenir.
Ogni contrada è patria del ribelle
ogni donna a lui dona un sospir,
nella notte lo guidano le stelle
forte il cuore e il braccio nel colpir.
Se ci coglie la crudele morte
dura vendetta verrà dal partigian;
ormai sicura è gia la dura sorte
contro il vile che noi ricerchiam.
Cessa il vento, calma è la bufera,
torna a casa fiero il partigian
Sventolando la rossa sua bandiera;
vittoriosi e alfin liberi siam.

Pamela ha detto...

Il problema non è la canzone in se stessa, ma la valenza politica che purtroppo ha assunto.
Non stiamo parlando di maiali con le ali, ma di cose concrete.
Io credo che in una ricorrenza importante, si debba necessariamente tenere in considerazione non le prese di posizione, ma il comune sentire.
Suonare quella canzone è, giusto o sbagliato, ricondotto dai più a una determinata sfera politico ideologica.
Non è una questione di usanze cittadine, è solo una questione di sensibilità e maturità.
A me, sinceramente, è stato riferito che in repertorio per l'occasione specifica non ci sia mai stata bella ciao ( o canto del partigiano)
Sinceramente, mi dispiace si sia usata una ricorrenza nazionale per sollevare una polemica sinceramente evitabile.

Eighth Army ha detto...

Potrebbe essersi trattato di un errore tecnico quello di non suonare Bella Ciao. Non ci sono ragioni formali per cui non si possa suonare. Il 25 aprile ormai è una ricorrenza in cui chi la Resistenza l'ha fatta di prima persona sta scomparendo per questioni anagrafiche. Un piccolo omaggio a dei vecchietti non guasta di certo. Eppoi ci sono anche i partigiani "bianchi" della Osoppo (democrisitiani e liberali), negare Bella Ciao è un torto anche a loro. Detto questo, è stato interessante anche vedere che a Udine c'è stato anche un ricordo degli alleati che combatterono per liberare l'Italia. Nella nostra regione arrivò l'8 Armata Britannica (che includeva anche Canadesi, Indiani, SudAfricani) e nel resto d'Italia combatterono Americani, Brasiliani, Polacchi, Australiani, Neozelandesi, Francesi liberi, Greci oltre che truppe regolari inquadrate nel Regio Esercito sotto l'egida degli Alleati.

Anonimo ha detto...

Se volete documentarvi, adnate a vedere quello che raccoglie l'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia

http://www.irsml.eu

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