venerdì 4 maggio 2012

Morsano Tic-Toc: Se i giovani italiani tornano a fare i pastori

Capre Diem: il problema della mancanza di lavoro va
affrontato e preso per le corna
Lo dice il recente censimento, si sta assistendo al trend per cui le generazioni di oggi si ritrovano con i genitori con titoli di studio maggiori. Proprio cosí, studiare costa e non dá necessariamente dei risultati in campo lavorativo e soprattutto remunerativo. Per questo i genitori, che studiavano gratis e i titoli di studio poi trovavano un riscontro nel mercato del lavoro, hanno degli studi maggiori dei figli ai quali studiare costa di piú e poi non c'é abbastanza lavoro per tutti i laureati.

Per questo, lo sgarbiano "capre, capre, capre!" si inserisce a pieno titolo nel trend che riporta oggi il Daily Telegraph in "Young Italians flock to become shepherds" ovvero, sempre piú giovani italiani decidono di fare i pastori.

Fare il pastore: le ore sono lunghe e la paga relativamente misera ma si sta all'aria aperta in bei posti e il lavoro é sicuro e a tempo indeterminato fin da subito. 

Quella del pastore é una professione che tradizionalmente era appannaggio di signori anziani mentre ora, secondo la Coldiretti, fino a 3.000 giovani si sono fatti avanti per accompgnare sui monti le greggi.

Questa nuova linfa ha dato un impulso alla produzione di prodotti caprini ed ovini grazie alle nuove tecniche messe in campo da una classe di pastori ringiovanita e piú aperta all'innovazione nelle tecniche della pastorizia e dell'allevamento.

Adesso mancano solo dei pastori morsanesi: vediamo quando ne apparirá uno e facciamo partire il cronomentro... tic, toc, tic, toc

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non servirebbe andare in montagna ad accompagnare i greggi se solo qulache amministratore si svegliasse,a Palmanova abbiamo assistito ad una paglicciata chiamata esercitazione della protezione civile, in realtà è stata una discutibilissima operazione di pulizia delle cinte murarie di Palmanova premetto che non ce l'ho con i volontari di cui ho massima stima, ma di coloro che li strumentalizzano facendoci businnes personali come diverse indagini hanno dimostrato. tornando al bandolo della matassa, senza spendere in onerosi appalti per sfalci e mantenimento del verde basterebbe incentivare un piccolo gregge di capre per tenere a debita distanza rovi arbusti ecc. basterebbe copiare dai tedeschi che lo hanno gia adottatto nei grandi parchi fotovoltaici non serve inventarsi nulla il pastore munge le sue capre e il Comune non spende le mura sarebbero pulitissime e ben conservate.

Anonimo ha detto...

posso testimoniare che alla Ederle, caserma semi dismessa di palmanova, ogni tanto ci sono greggi di capre. Il discorso e' diverso per gli alberi al alto fusto che va detto che non c'e' capra che tenga ma vanno tagliati con la motosega..........

Anonimo ha detto...

Certo ma gli alberi prima di diventare alti partono da seme e poi il germoglio, la capra mangia il germoglio e l'albero non diventa alto e non servirà la motosega. Se gli alberi erano cresciuti ed erano alti lo è stato per trscuratezza.

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