mercoledì 24 ottobre 2012

Spritz Humiliation: il Fattore "H" che la Merkel non dovrebbe dimenticare

All'umiliazione straniera,
c'e' chi risponde con l'ironia... 
La Germania detta il buono e il cattivo tempo nelle decisioni di natura economica e finanziaria a livello Europeo e internazionale.

A Morsano, in bar, molti pensano che stia esagerando altri invece pensano che vada bene il rigore e pure l'atteggiamento punitivo nei confronti delle nazioni incapaci di governare i propri conti e che si sono quindi trascinate verso la bancarotta.

Da un lato quelli che maltratterebbero i greci, gli spagnoli e pure gli italiani fino a fargli rimpiangere a suon di polvere masticata, di aver truccato i conti, assunto piu' statali del dovuto in ossequio a criteri clientelari, dell'aver sprecato i soldi pubblici e dell'aver genericamente fatto saltare le proprie casse pubbliche. E se poi vogliono i soldi dei tedeschi che vengano a chiederli strisciando e solo dopo una lungaaaaa cura dimagrante fatta di tagli e rigore finanziario. Insomma, che sia un'umiliazionione perché questa puó solo essere benefica per lo spirito spendaccione di un popolo. .

...e chi meno
Dall'altro lato c'e' chi pensa che il rigore ha un limite oltre il quale diventa una vera e propria umiliazione gratuita. Il problema con l'umiliazione (Humiliation in inglese, ovvero il fattore "H") é che crea effetti tremendi nella psiche collettiva di un popolo. C'e'chi ricorda che anche dalle dure condizioni di resa del trattato di Versailles nacquero Nazismo e Fascismo. Mentre il senso di "vergogna" potrebbe anche andare bene visto che é un atteggiamento auto-inflitto, l'umiliazione, invece, é qualcosa che viene inflitto da altri e il gioco cambia. E andrebbe fermato prima che vada troppo oltre.

...e il dibattito continua

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